mercoledì 25 gennaio 2012

 I.M.U. (Imposta Municipale Unica)
L'ICI cambia nome e base di calcolo. Con l’art.13 del D.L. 201/2011 è stata anticipata al 1 gennaio 2012 l’applicazione dell’imposta municipale propria, cosiddetta I.M.U. (ex ICI),  precedentemente  introdotta con il D. Lgs. 23/2011 che ne prevedeva l’ applicazione  a partire dal 2014.
Nel nostro Comune si pagherà sui fabbricati  e sulle aree fabbricabili. Continuano a rimanere esclusi i terreni agricoli in virtù dell' agevolazione prevista dall'articolo 7, lettera h ,del DLGS n. 504/92 e art 9, Dlgs. 23/2011(terreni in zone montane e svantaggiate).
Vediamo nel dettaglio le principali regole dell'IMU
ABITAZIONE PRINCIPALE
Per la prima casa l’aliquota da applicare sulla base imponibile è stabilita all' 0,4%. Però il Comune, con delibera del Consiglio Comunale, potrà scegliere di aumentare o diminuire l'aliquota fino allo 02% . Quindi l'aliquota stessa potrà variare dallo 0,2% allo 0,6%. 
Per l’ abitazione principale è prevista una detrazione fissa di 200 euro a cui si devono aggiungere 50 euro per ogni figlio a carico  avente età non superiore a 26 anni. I figli devono essere residenti e avere dimora nell’abitazione principale. 
Diversamente dal passato, affinchè un immobile sia configurato come abitazione principale, occorre che il contribuente non solo abbia la residenza anagrafica nel Comune, ma dimori effettivamente nella casa.
In base alla vecchia normativa l’abitazione concessa in uso gratuito a familiari e affini poteva essere considerata ‘prima casa’ ai fini ICI. Oggi , non più. La normativa IMU esclude tale assimilazione e pertanto tali immobili vengono assoggettate all'aliquota delle seconde case.
L´IMU sulla prima casa (con le relative agevolazioni), si estende anche alle pertinenze.
Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un'unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo.
La base imponibile per il calcolo dell'IMU è aumentata le 60% rispetto a quella dell'ICI: in pratica nel caso in cui nel passato si sia pagato su un valore 70 mila euro, dal 2012 il calcolo dell'IMU va effettuato su 112 mila euro
FABBRICATI DIVERSI DALL'ABITAZIONE PRINCIPALE
In caso di immobili diversi dall’abitazione principale (seconda casa, negozi, ecc) l'aliquota ordinaria è fissata nella misura  dello 0,76% che può essere variata dal Comune in aumento o in diminuzione fino all'0,3%.
Ai fini del calcolo della base imponibile su cui applicare l’IMU, si prende a riferimento la rendita catastale dell’immobile rivalutata del 5 per cento e  moltiplicata poi per un coefficiente fisso per ogni tipo di immobile. essi sono:  160 ( per le abitazioni del gruppo catastale A (escluso A/10) e per le categorie C/2, C/6 e C/7, 140 ( per i fabbricati di gruppo B e le categorie C/3, C/4 e C/5), 80 ( per gli immobili di gruppo catastale A/10), 60 (per i fabbricati di gruppo D), 55 (per i negozi e botteghe accatastati C/1). Il risultato va diviso per 100 e moltiplicato per l’aliquota IMU fissata dal Comune.
Il risultato ottenuto rappresenta l’imposta dovuta.
CASE RURALI E FABBRICATI STRUMENTALI
A partire dal 2012 anche gli immobili rurali che finora non erano tassati vengono sottoposti all Imu..
Infatti, il D.L.201/2011 prevede espressamente che debbano venire tassati anche gli edifici rurali.
La conseguenza è che dal 2012 aumenterà la base imponibile dell’Imu in quanto l’imposta colpirà nello specifico  i magazzini di prodotti agricoli, le serre, i fabbricati volti al ricovero di animali e attrezzi,  le case rurali, l’abitazione del titolare dell’impresa agricola,ecc.
Se l'agricoltore proprietario ha la residenza anagrafica e la dimora nella casa, può invocare le agevolazioni per l'abitazione principale:
- aliquota ridotta allo 0,4%, aumentabile o riducibile dello 0,2% dal Comune;
- detrazione di 200 euro per l'abitazione principale, più 50 euro per ciascun figlio,residente nella casa
Se la casa non è abitazione principale, invece, l'aliquota è quella ordinaria .
Per i fabbricati rurali strumentali alle attività agricole (capannoni,magazzini di prodotti agricoli, fabbricati volti al ricovero di attrezzi, alloggi agrituristici, ecc.) l'aliquota è dello 0,2% e può essere  ridotta allo 0,1% dal Comune. (****)

(****)Con il successivo  D.L.n. 16/2012 i fabbricati rurali ad uso strumentale ubicati nei Comuni montani o parzialmente montani sono stati esclusi dall'IMU 
LE AREE EDIFICABILI
Le aree edificabili continuano a essere imponibili in base al valore di mercato al 1° gennaio dell'anno di imposizione. È confermata la norma che prevede l'assunzione del valore catastale quando il terreno è destinato alla attività agricola a cura del proprietario coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale iscritti negli elenchi previdenziali.
Si applica l'aliquota dell'076% che può essere variata dal Comune in aumento o in diminuzione fino all'03%.

Breve Riflessione:   Pagare le tasse è un dovere, una necessità, ma  queste devono essere eque.
Speriamo che nel disciplinare l'I.M.U. l'Amministrazione proceda perseguendo fini di giustizia e di equità fiscale adottando le opportune differenziazioni delle aliquote nel rispetto dei reali valori degli immobili e delle possibilità economiche dei contribuenti..



6 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti per la spiegazione dettagliata,la trovo interessante.
Per quanto riguarda il mio parere,prendendo spunto dalla tua riflessione:
1.trovo giusto che anche per i fabbricati rurali
si paghi,seppur con una tassazione inferiore.Tu che ne pensi?
2.A tuo giudizio come è possibile,in modo concreto,stabilire chi possa pagare d + o d -?
Non credo possa essere sufficiente la sola dichiarazione dei redditi(cortina docet).
cordiali saluti
Uno,Nessuno e Centomila

Amedeo Izzo ha detto...

Il tuo commento, interessante per i quesiti che esso pone, mi offre lo spunto anche per valutazioni che vanno oltre i fabbricati rurali e che articolo in più punti:
1)Ritengo che sia giusto, in un momento come questo ,che tutti diano il proprio contributo per fare uscire l'Italia dalla situazione di PROFONDA difficoltà in cui si trova, ma ritengo sia ingiusto aver tassato anche i fabbricati rurali strumentali come stalle, capannoni,ricoveri attrezzi,cantine,ecc., che sono strumenti di lavoro. Tassando questi beni non è stata tassata la proprietà, ma la produzione. (l'agricoltura va aiutata e salvaguardata). Per questi beni, a mio avviso,il Comune, non potendo prevedere l'esenzione, dovrebbe avvalersi della facoltà di tassarli con l'aliquota minima ossia dell'0,1%.
2)L'IMU, come l'ex ICI, non è legata al REDDITO del contribuente,ma alla RENDITA catastale dell'immobile che in molti casi non è congrua rispetto al reale valore del fabbricato per varie ragioni : modalità di attribuzione della rendita sui vani e non sulla consistenza della superficie, classificazione catastale non rispondente alla realtà .
Quest'ultima circostanza riguarda, nel nostro Comune, soprattutto i fabbricati rurali(A6) e i locali adibiti a stalle o depositi, i quali sono stati spesso oggetto di interventi di ampliamento non comunicati all' Ufficio tecnico erariale, con possibilità di diversa classificazione catastale, rispettivamente in abitazioni civili o, talvolta signorili o ville e negozi. Alle carenze del Catasto avrebbe potuto rimediare il Comune promuovendo d'ufficio le variazioni catastali, dopo un serio accertamento. Questo non è stato fatto, nonostante la BARCA di soldi spesi per la PubliAlifana, per gli stipendi a personale assunto ad hoc, per la Sirtap, per l'associazione di professionisti che hanno curato l'ultimo accertamento. Per cui ancora oggi abbiamo una banca dati ICI non adeguata e ciò rende, in molti casi, impossibile il pagamento di una tassa equa sugli immobili. Mi fermo qui per non ricordare oltre l'atteggiamento in Consiglio Comunale della maggioranza quando si sollevavano questi problemi e se ne prospettava la soluzione.
3)L'IMU sulle aree fabbricabili non presenta differenza rispetto alla disciplina dell'ICI.
Fino allo scorso anno si è pagata applicando l'aliquota massima del 7 per mille su un valore medio delle zone omogenee (zona residenziale, zona commerciale,zona industriale,ecc,) stabilito dall'Amministrazione con ladelibera di G.M. n.5/2005; valori adeguati per gli anni successivi al tasso di inflazione ISTAT. A prescindere dal fatto che nel determinare il valore delle aree sono state poste,illegittimamente, sullo stesso piano aree in pieno centro ed in estrema periferia, l'aver fatto pagare l'imposta con l'aliquota massima ha reso ancor più pesante una tassa già di per sé INIQUA, in quanto colpisce un bene che non produce alcun reddito ed è suscettibile di rilevanza economica soltanto in caso di vendita o di utilizzo edificatorio da parte del proprietario.

continua

Amedeo Izzo ha detto...

Al riguardo, va osservato che:
1)la richiesta domanda di aree fabbricabili nel nostro Comune è pressocchè nulla e le realizzazioni di fabbricati in queste aree dal 1999 (data di approvazione del PRG) ad oggi si possono contare sulle dita di una mano.
2) molti contribuenti sono proprietari di terreni che solo nominalmente sono inedificabili:infatti, per il loro ridotto indice e per la loro limitata estensione(in molte casi di poche decine di metri) in molte di queste non sussiste effettiva possibilità di edificazione.
La tassazione delle aree edificabili con l'aliquota massima ha determinato l'assurdo che in relazione ad alcune zone omogenee zone si sono pagate più tasse sulle aree fabbricabili che sulle aree edificate.
Appare evidente che la problematica della tassazione delle aree fabbricabili dovrebbe essere gestita con la massima attenzione e per la quale si dovrebbero trovare le soluzioni più utili per alleggerire il peso della tassazione su un bene che non produce alcun reddito, tenuto anche conto che la quasi totalità dei proprietari delle aree fabbricabili saranno assoggettati anche al versamento dell'IMU sui fabbricati, più gravosa della vecchia ICI perché le rendite catastali catastali verranno aggiornate con un coefficiente moltiplicatore pari al 60 per cento.
Non si può sottacere, poi, quello che si verifica nel nostro paese per l'anomalia del Piano regolatore e per la compiacenza dell'Amministrazione e degli Uffici comunali che omettono i controlli.
Esempio pratico ( non riporto i nomi per ragioni di privacy):
Un professionista forestiero acquista poco più di un moggio di terreno in zona agricola. Chiede la concessione edilizia, con la presunta qualifica di conduttore in economia. Ottiene la concessione senza che venga verificata la sproporzione tra la superficie/attività sul terreno da coltivare e la dimensione dell'edificio da realizzare, costituito in gran parte da pertinenze agricole sul progetto, ma in realtà già destinate ad uso abitazione. Realizza anche la piscina. Paga come oneri di urbanizzazione e costruzione circa 400 euro, essendo esenti dagli oneri le pertinenze agricole.
Un cittadino del posto, proprietario di un'area fabbricabile sulla quale per anni ha pagato l'ICI con l'aliquota massima, chiede la concessione edilizia su quell'area. E' ovviamente in regola, ottiene la concessione e paga circa ottomila euro tra oneri di urbanizzazione e costruzione.
Non è un caso isolato, ma si può dire che è la norma nel nostro Comune, con la conseguenza che si snatura il piano regolatore, il paese cresce poco e per quel poco cresce male ed inoltre vengono penalizzati quei cittadini che si erano illusi di essere stati baciati dalla fortuna per avere un'area fabbricabile e che invece potrebbero essere costretti a vendersi la proprietà, non per fare soldi, ma per non pagare L'I.C.I.(oggi IMU) su terreni che forse non verranno mai edificati. Mi chiedo se c'è da arrabbiarsi.

Non resta che incrociare le dita e augurarsi che non venga utilizzata l'IMU come strumento per fare cassa.

Anonimo ha detto...

personalmente la cosa la vedo diversamente
non credo che la richiesta di aree fabbricabili sia nulla, credo che nulle siano le possibilita di poterle acquistare, in quanto queste sono in mano a pochissimi eletti che non hanno nessuna intenzione di vendere o costruire.
gli stessi proprietari lamentano il dover pagare l'ici ma vogliono tenersi la possibilita di poter un domani(dal 1999 ad oggi sono gia trascorsi ben 13 anni)costruire eventualmente qualcosa.
ora io mi chiedo e quelli che dal 1999 ad oggi ed oltre hanno bisogno di costruirsi una casa come debbono fare?
allora ritengo l'ici o imu una tassa giusta ed auspico che il governo aumenti ancor di piu cosi magari i proprietari si decidono a vendere o a costruire il paese cresce e si allenta l'emergenza abitativa, emergenza che negli ultimi 20 anni ha portato tanti pontelatonesi a dover emigrare nei comuni limitrofi o in centri come caserta e santa m.c.v.
per quanto riguarda le concessioni nelle aree agricole amedeo ha perfettamente ragione.....peccato pero che anche quando il sindaco era lui accadevano esattamente le stesse cose con lo stesso moggio e non solo per le abitazioni

Amedeo Izzo ha detto...

E così abbiamo appreso che nei paesi in cui non c'è stato sviluppo edilizio, la responsabilità è da addebitare agli insensibili e avidi cittadini e non all'inerzia e alle incapacità delle Amministrazioni di dotarsi tempestivamente di adeguati strumenti urbanistici.
E così, se il vicino Comune di Formicola, territorialmente piccolo, ha conosciuto una intensa crescita edilizia lo si deve ai morigerati cittadini formicolani e non ad un mirato programma di fabbricazione sin dagli anni 70.
Di converso, se Pontelatone non è cresciuto sotto il profilo urbanistico la colpa è dei cittadini pontelatonesi che amavano trattenersi a lavorare nei campi invece di programmare lo sviluppo del proprio paese e di quelli di Treglia che preferivano trastullarsi nelle fabbriche svizzere,invece di fare sacrifici e risparmiare per farsi una casa nel paesello natio.
Loro è la colpa e in tempi più recenti la colpa è degli oltre 80 proprietari di aree fabbricabili che non costruiscono e non vendono e non degli Amministratori che sfuggirono all'obbligo del Piano di fabbricazione previsto dalla legge del 1967 n. 765 o degli Amministratori che in buona fede(questa va riconosciuta) assecondarono gli interessi che gravitavano attorno a Cervarecce, lasciandosi scippare il Piano regolatore adottato dal Comune nel 1984 o ancora degli Amministratori che predisposero l'attuale PRG con la solita logica clientenlistica-elettorale.
Voglio ricordare,a scanso di equivoci, che l'adozione del vigente Piano regolatore venne dalla mia Amministrazione fortemente sollecitata al già nominato Commissario ad acta quando mi insediai nel 1993 come Sindaco, ma solo per dare a Pontelatone dopo 30 anni uno strumento urbanistico.
Ma lo stesso, che non esitai a definire schifoso in Consiglio comunale, andava subito variato, ma alla fine del 1997 subentrò una nuova amministrazione.
Tuttavia, quel Piano "schifoso" qualche opportunità la dava e vista l'inerzia dell'Amministrazione nel novembre del 2000, con i colleghi di minoranza, presentai la mozione che ho riportato sul blog. Questa fu incredibilmente bocciata dal sindaco Cutillo e dalla sua maggioranza.
Ma credo che li illuminammo perchè solo pochi mesi dopo venne presentata da una cooperativa la richiesta di terreno per un piano di costruzione di alloggi di tipo economico-popolare.
Ma questa è un'altra storia, che casomai potremmo raccontare in altra puntata.
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Risposte
1.

Amedeo Izzo ha detto...

continuazione

Fatta questa doverosa e,per forza di cose, sintetica premessa ti invito a dare uno sguardo all'intero Piano regolatore e forse converrai con me che non si possa addebitare, ad esempio, ai proprietari di terreni nelle zone commerciali( previste in modo spropositato) se a Pontelatone non siano nati centri commerciali, supermercati, negozi, bar, ecc. Mi risulta che, dopo dodici anni, nessun terreno di questa tipologia è stato edificato. Una qualche ragione ci deve pur essere.
Analogo discorso si può fare per altre zone, ma non è possibile analizzare su un blog le incongruità delle previsioni del Piano rispetto alla realtà e alle esigenze di Pontelatone.
Per queste, peraltro non esaustive valutazioni, trovo assurdo e INIQUO tassare le aree fabbricabili con l'aliquota massima IMU, sino a quando non si apportano le opportune modifiche al PRG.Lo trovo soprattutto iniquo nei confronti di quei proprietari di terreni classificati edificabili, ma che non lo sono di fatto.
Ricordo pure che l'incarico per l'allestimento del Piano Urbanistico Comunale,che avrebbe potuto rimediare alle tante incongruenze del Piano, risale al 2005. Sono passati circa sette anni, ma del Piano neppure l'ombra.
Nel mio precedente commento ho prospettato l'assurdo caso di chi esborsa diverse migliaia di euro a titolo di oneri concessori , a fronte del versamento di qualche centinaio di euro di chi costruisce in zona agricola su un appezzamento di terreno di modeste dimensioni facendo ricorso ad escamotage vari.
Mi è stato obiettato che questo avveniva anche sotto la mia sindacatura. Assolutamente non è così, non fosse altro perchè all'epoca non vi era il PRG e non vi era la suddivisione del territorio comunale in zone omogene (edificabili e agricole.
Le richieste di concessioni edilizie erano valutate in base alla normativa di carattere generale nazionale , regionale e ad un atto di indirizzo del Consiglio Comunale.
Venivano esaminate da una Commissione edilizia con assoluta imparzialità e se non ricordo male( ne è passato di tempo) veniva richiesto ai concessionari una relazione agro-economica per verificare, tra l'altro, la proporzionalità tra la superficie dei terreni disponibili e i manufatti agricoli.
E non c'è stato nessuno che ha pagato migliaia di euro a fronte di pochi euro di altri.
Aggiungo che all'epoca era in voga il gioco del tiro a piccione ( il piccione ero io), per cui tante concessioni edilizie sono state verificate dalle autorità preposte. Le verifiche confermarono la legittimità sostanziale delle stesse. Le “imperfezioni”, pure presenti, e non poteva essere altrimenti pena la paralisi delle costruzioni, riguardavano la generalità dei casi a conferma dell'assoluta imparzialità dell'operato della Commissione edilizia e del Sindaco.
Cosa è avvenuto dal 1998 in poi nell'Ufficio Tecnico lo sa Iddio, ma non solo.


P.S. Tu dici “ora io mi chiedo e quelli che dal 1999 ad oggi ed oltre hanno bisogno di costruirsi una casa come debbono fare “.
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